Da un punto di vista generale si può dire che no, non esistono esercizi giusti o esercizi sbagliati. Ma non è esattamente così semplice.
Se andiamo nel particolare infatti, ci sono esercizi “più giusti” di altri.
Quindi, “dipende”: dipende dalla persona, dalla sua corporatura, da come si muove, dipende da qual è il suo obiettivo e dipende da tantissimi altri fattori.
Lo sapevi che un esercizio “giusto” per me, quasi sicuramente non lo è per te?
Vediamo tutti i fattori determinanti. Alla fine avrai la guida definitiva per riconoscere quando l’allenamento è stato creato su misura per te.
Parola d’ordine: personalizzazione
Non ci sono esercizi che vanno bene per tutti, partiamo da questo.
Ognuno di noi è diverso, ognuno ha un proprio modo di muoversi, una propria forza muscolare, una propria elasticità e così via.. E per questo, i “miei” esercizi giusti, non sono sicuramente gli stessi per te, né per qualsiasi altra persona.
Undicesimo comandamento: non rubare la scheda di allenamento altrui.
Fa ridere, ma è così.
Smetti di prendere per buono le schede delle palestra classiche, che danno a te, alla signora Maria e a tuo zio Gianni.
Siete persone diverse, con corporatura, muscolatura e abilità di movimento diverse, e vi vengono consegnate schede praticamente identiche.
Come può uno stesso allenamento adattarsi a tutti e tre?
L’esercizio, i carichi utilizzati, il tempo di recupero.. Tutto va adattato alla persona!
Il Fit-Check e l’analisi corporea che facciamo, a inizio percorso, servono a noi Trainer proprio per capire come ti puoi allenare e quali esercizi facciano al caso tuo.
È impensabile preparare una scheda senza nemmeno sapere quanto peso puoi alzare o quali movimenti dovresti evitare.
Immagina di prendere in considerazione le prime 100 persone che incontri per strada.. Senza neanche conoscerli, so dirti con assoluta certezza che la differenza nella capacità atletica di ognuno di loro è ampissima.
L’esercizio sbagliato per definizione non esiste ma può essere “sbagliato” per la persona che non può sopportarlo.
Questo è il punto: lo stacco, per esempio, non è un esercizio sbagliato, anzi.

Per anni è stato demonizzato da fisioterapisti e palestre classiche, ma ora tantissimi studi dimostrano come sia fondamentale per l’allenamento dei muscoli della schiena e delle gambe.
Perchè era visto come esercizio “del diavolo”? È estremamente complicato, impararlo bene è difficile e, se eseguito male, provoca dolorini a livello della zona lombare (bassa schiena, per capirci).
Per evitare ciò, in TrainMeUP, con l’aiuto del fisioterapista, andiamo a scomporre il movimento e lo ricreiamo pezzo per pezzo. In altre parole, individuiamo la fase del movimento che viene eseguita in modo errato e la correggiamo.
Quindi, lo stacco, di per sè, non è un esercizio sbagliato; è sbagliato il modo in cui spesso viene svolto.
Il tuo Personal Trainer ha bisogno di molti dati: ad esempio, necessita che un fisioterapista gli spieghi come si muovono le tue articolazioni, quali limiti ha riscontrato analizzando i tuoi movimenti ecc. Sarà così in grado di creare la scheda su misura per te.
Qual è il tuo obiettivo?
Esistono esercizi “più giusti” per dare risultati?
Dipende.
Prendiamo ad esempio l’esercizio di slanci con i cavi per le gambe.
(Qualsiasi donna che si iscrive in palestra lo fa almeno una volta. Cavigliera al piede, agganciata ad un cavo e si “scalcia” all’indietro)
Può essere un esercizio “giusto” per ottenere risultati se..
…Se paragonato all’ozio sul divano. Giustissimo.
…Se vuoi diventare più forte nell’esercizio in particolare, perchè no?
Tuttavia non è l’esercizio “più giusto” se l’obiettivo è di tonificare le gambe ed i glutei! È poco faticoso, il muscolo per crescere ha bisogno di maggiore stimolo.
Quindi, ecco perchè dinuovo, la risposta è “dipende”. Dipende dal proprio obiettivo.
Dimmi che vita fai e ti dirò come l’allenamento sia migliore per te
Un terzo fattore per valutare la correttezza dell’allenamento è la sua funzionalità.
Nel mio lavoro, il mio obiettivo è far sì che la persona ottenga i risultati che si è prefissata.
E non è un caso se, la prima cosa che chiedo durante il Fit-Check è il “passato sportivo”.
Sei un atleta o lo sei stato? Qual è la tua disciplina?
Gli esercizi che preparerò per l’atleta saranno completamente differenti da quelli per una persona che non pratica sport: saranno molto più specifici per aiutare a migliorare le singole competenze.
È una soddisfazione enorme vedere le persone che, anche grazie al mio lavoro, raggiungono i loro traguardi.
Per chi non pratica sport invece, ha poco senso concentrarsi su un gesto specifico ed i pesi servono a dare maggiore stimolo a tutto il corpo. Il Personal Trainer in questo, ha un ruolo fondamentale: deve controllare che i carichi non siano eccessivi né insufficienti.
Se ti alleni per conto tuo, lo stimolo non verrà scelto in modo corretto, assicurato!
Quindi mi stai dicendo che la scheda per l’atleta ha esercizi specifici e la scheda per chi non fa sport è composta da esercizi scelti a caso?
Assolutamente no, se non si ha necessità di concentrarsi su alcuni esercizi specifici, essi devono essere funzionali alla vita di ognuno, di tutti i giorni.
Lavori 8 ore seduto? Stai molte ore in piedi dietro ad un bancone?
Fa tutta la differenza del mondo.
Se passi gran parte della tua giornata su una sedia, probabilmente sarai più portato ad avere un atteggiamento ipercifotico (la gobba, per capirci) e sicuramente avrai un dispendio calorico bassissimo durante la giornata. Questi due fattori, da soli, sono già determinanti nella scelta degli esercizi per la tua scheda.
L’esercizio giusto quindi, in questo caso, è l’esercizio funzionale per la tua quotidianità.
Andare in palestra non è sinonimo di diventare bodybuilder, mettiamocelo in testa! Andare in palestra significa migliorare il proprio benessere psico-fisico.

Gli esercizi fondamentali smettono di essere fondamentali.
La panca piana, lo squat e lo stacco sono alcuni degli esercizi detti “fondamentali”. Ma perchè vengono chiamati così? La maggior parte delle persone non conosce il motivo. O meglio, viene più facile pensare “si chiamano così, perchè si devono fare sempre, chiunque li fa”.
Momento..
Facciamo chiarezza: perchè si dice che sono “fondamentali”? Per due motivi.
Attivano una grande quantità di gruppi muscolari (con un esercizio, vengono stimolati molti muscoli) e sono caratterizzati da uno schema motorio complesso.
Mi spiego meglio. Uno schema motorio è un elemento fondamentale del movimento, si produce durante l’esecuzione di un compito qualsiasi. Alzare un vaso, sedersi, correre sono schemi motori; sono sequenze di movimenti che ti portano da “qui a lì”.
Imparare ad eseguire correttamente un fondamentale può servirci moltissimo per migliorarci in movimenti più semplici.

Dal momento in cui impariamo l’esercizio dello stacco, anche sollevare un vaso o la borsa della spesa diventerà più semplice: saremo in grado di sollevare più peso, e lo faremo nel modo corretto. Imparare a spostare il peso dalla schiena alle gambe, per esempio, ci aiuterà a sollevare un peso maggiore.
Ritornando alla domanda “è corretto farli sempre?”, la risposta quindi è Ni.. Perchè, no, non è obbligatorio che gli esercizi debbano per forza essere quelli in particolare! Ma è corretto, nella maggior parte dei casi, eseguire esercizi che vadano ad attivare quegli schemi motori.
Lo schema motorio di base è sempre lo stesso, l’esercizio specifico può cambiare in base alle tue capacità motorie.
Un allenamento è per sempre (ma anche no!)
In TrainMeUP, il tuo Personal Trainer, per prepararti la tua scheda di allenamento, si basa sull’analisi della nutrizionista (per vedere se vi è infiammazione, per capire quanta massa grassa è da perdere o quanta massa magra è da integrare ecc.) e si consulta con il fisioterapista per eventuali traumi subiti e per valutare la tua postura ed i movimenti.
Fatto ciò, si hanno tutte le carte per capire quali esercizi facciano più al caso tuo o meno.
“Ma quindi seguirò sempre la stessa scheda?”
No assolutamente, e ti spiego perchè.
Gli esercizi variano!
Prima di tutto, variano in base alla fase del Metodo in cui sei: solitamente, il percorso inizia con esercizi poco complessi e con pesi leggeri, per concentrarsi di più nella giusta esecuzione del movimento; con l’aumento di abilità, la scheda cambierà e gli esercizi saranno differenti (sempre nel limite delle tue possibilità).
Inoltre, l’allenamento dev’essere un momento piacevole (se non si è un atleta agonista ovviamente, dove l’allenamento dev’essere funzionale al lavoro). Deve darti la motivazione di continuare e portare a termine i tuoi obiettivi, e la componente ludica aiuta moltissimo.
Oltre al fattore noia, la varietà degli esercizi è necessaria per non creare una situazione di stallo: seguire uno stesso esercizio per un tempo eccessivamente prolungato, fa abituare il corpo ad uno stesso stimolo, e la linea di movimento smette di essere produttiva.
Infine, entra in gioco la componente “salute”: dover imparare esercizi differenti ogni tot di tempo, stimola il corpo e la mente. L’aumento di difficoltà, obbliga a controllare di più le movenze.
Sollevare il bilanciere per rafforzare le spalle, è un movimento semplice; fare piegamenti in verticale è più complesso. Il risultato è lo stesso, ma lo sforzo mentale e l’impiego di energie è maggiore.
Riassumendo…
La formula magica per l’allenamento giusto per tutti non esiste.
La scheda di esercizi che viene data a te e ad altre 58 persone funzionerà su due o tre, se va bene.
L’esercizio che funziona è l’esercizio personalizzato, produttivo e funzionale.
L’esercizio corretto per te, è il TUO.
Devi scegliere di allenarti seguendo sforzi e movimenti che fanno per te.
Se i risultati faticano ad arrivare o se semplicemente, ti piacerebbe cambiare qualcosa del tuo corpo, non continuare a sprecare tempo. Qualsiasi sia la tua meta, per la tua salute, affidati a un professionista!
Non lo dico per “tirar acqua al mio mulino”.. I risultati parlano chiaro, la differenza è enorme.
Decidi di farti prendere per mano e farti accompagnare al tuo obiettivo. È più facile raggiungere la destinazione con qualcuno che conosce la strada e ti guida.
