Written by Fitness

Allenarsi con le bottiglie d’acqua è stato utile?

L’allenamento che funziona, è quello che sottopone il corpo ad uno stress, a cui non si è abituati.

Riaprire la porta della sede ai clienti è stato quasi surreale.

Abbiamo affrontato il primo giorno di riapertura con lo stesso entusiasmo con cui si rientrava a scuola a settembre, dopo le vacanze estive.

Vestiti pronti sulla sedia dal giorno prima, farfalle nello stomaco per l’emozione di rivedere colleghi e clienti, dal vivo e non più dietro ad uno schermo.

Da dove nasceva quest’ansia? Dall’attesa, dalla snervante e debilitante attesa che tutto il mondo del fitness ha dovuto subire.

Era stata già dura dopo il primo lockdown, dover essere stati chiusi per 3 mesi, ma dopo la seconda chiusura ad ottobre, avevamo perso ogni forza e volontà di agire.

Poi, la svolta.

Dopo quasi altri 6 lunghi mesi, ad aprile, i TG hanno iniziato ad annunciare l’imminente passaggio in zona arancione, che per noi era una totale manna dal cielo: avrebbe significato poter riprendere le attività sportive all’esterno, rivedere i clienti, riprendere in mano i loro percorsi lasciati in sospeso.

Ecco che ad Aprile, abbiamo iniziato il conto alla rovescia, scandendo i giorni che ci separavano dal “giorno 0”.

Ho organizzato call su call con tutto il team, e l’argomento era sempre lo stesso:

– “Dai ragazzi, mancano 10 giorni”
– “Avanti tutta, siamo a -5 giorni”

Ma non era ancora la nostra ora.

– “Piemonte ancora in zona rossa per due settimane”
– “Va bene staff, non ci facciamo abbattere. Riniziamo il conto: -15 giorni”

Niente. Nemmeno quel conto è arrivato al giorno zero.

– “Piemonte in zona arancione… Tranne Cuneo, che resta rossa fino a giovedì”
– “Bene dai. Iniziamo ad aprire a Torino. Per Saluzzo, abbiate ancora pazienza” Stava diventando davvero difficile tenere alti gli umori tra collaboratori.
– “Cuneo non molla. Ancora in zona rossa fino a sabato”

E poi, stremati, è arrivato davvero quel fatidico sabato.

Le sedi sono tornate operative, nel massimo rispetto di tutte le normative.

Abbiamo allestito zone al coperto, dotate di stufe riscaldanti, caffè e acqua fresca ad ogni cliente. 

Il comfort e l’attenzione al cliente sono il punto focale, da sempre.

Ecco perchè a chi mi dice “ma perché non avete aperto in zona rossa?! Con tutti i cavilli e le scappatoie che hanno usato la maggioranza delle palestre…”, rispondo proprio così:

Aprire le palestre, al chiuso, con i contagi alle stelle, fregandosene delle norme, è stata una follia egoista bella e buona.

Non perchè rischi la multa. Non perchè fai la figura dello sciacallo.

Ma perchè dovrebbero starti a cuore i clienti e la loro salute, più di tutto.

Un qualsiasi centro che opera per la salute ed il benessere delle persone dovrebbe averla pensata così, invece di “ah ah! Facciamo iscrivere tutti al Coni, facciamo finta che siano atleti di rilevanza nazionale tanto…” oppure “per problemi di salute ci si può allenare? Allora chiamo il cuggino fisioterapista e fingiamo dolori alla schiena”.

A quanto pare le priorità erano altre, ma pazienza.

Noi siamo operativi, la Community TrainMeUP anche, e non potremmo che essere più fieri di aver ripreso i percorsi di nutrizione ed allenamento.

Purtroppo questo periodo di “reclusione” ha fatto sì che passasse un messaggio decisamente fuorviante per quanto riguarda il miglioramento del proprio fisico, sia da un punto di vista estetico che di salute:

“Per migliorare, basta che ti muovi. Non importa che si tratti di sollevare una bottiglia d’acqua, fare le trazioni sotto il tavolo o usare il tuo gatto come sovraccarico per fare squat”

Ovviamente, siamo tutti d’accordo sul fatto che piuttosto che stare sul divano sia meglio muoversi, nulla da obiettare.

Ma quando il messaggio è “basta saltellare su e giù dal divano per avere livelli di massa grassa nella norma e magari il fisico da prova costume”, si tratta di disinformazione.

Succede così: dopo alcuni miglioramenti iniziali, si verifica uno stallo nei risultati.

Mi alleno, mangio bene, ma… Allo specchio, sono sempre uguale.

Come mai? Secondo la logica, se un allenamento è efficace già dall’inizio, è sufficiente ripeterlo all’infinito e questo continuerà a funzionare sul nostro corpo.

Ma quello che entra in gioco è la General Adaptation Syndrome.

La “Gas” è quel fattore per cui, se non segui una programmazione di allenamento, il tuo corpo semplicemente si abitua allo stimolo e smette di darti risultati.

(É l’aspetto che entra in gioco quando si frequenta una palestra e si ha accesso ai macchinari, ma non si ha ben uno scopo preciso, per capirci)

L’allenamento che funziona, è quello che sottopone il corpo ad uno stress, a cui non si è abituati.

Ecco perchè, il corpo ha un bisogno costante di nuovi stimoli per far sì che non si adatti mai, ma anzi, che grazie ad una programmazione possa continuare a migliorarsi e rafforzarsi.

Se l’allenamento è preparato da un esperto, mese dopo mese, dovresti essere in grado di caricare di più, di saltare più in alto, o di correre più veloce.

Quello che succede, in modo iper semplificato, è questo:

Inizio a fare panca piana, utilizzo 20 Kg, per il mio corpo è molto difficile, finisco distrutto.

Il corpo, “stressato” da questi 20 Kg, nei giorni che seguono l’allenamento recupererà e si preparerà ad affrontare lo stesso stress, magari facendosi trovare un po’ più pronto di prima.

Ecco che la volta successiva questi 20 Kg non sembreranno così distruttivi, saranno sempre faticosi, ma più gestibili.

E la volta dopo ancora, magari proverò a sollevare 22,5 Kg, accorgendomi di farcela appena appena.

Se il mio corpo recupererà bene, nel giro di qualche settimana i 22,5 Kg saranno gestibili, e potrò provare 25 Kg. E così via…

Tutto questo lo si vede con chiunque inizi un nuovo tipo di sport: quello che all’inizio sembra impossibile, nel giro di qualche anno diventerà il riscaldamento.

E, guardando l’altro lato della medaglia, quello che prima era uno stimolo sufficiente per migliorare, nel giro di poche settimane non lo sarà più.

Per migliorare NON basta muoversi (o utilizzare gli stessi pesetti).

Per avere dei miglioramenti concreti, è fondamentale che ci sia un INCREMENTO dello stimolo a cui il corpo è sottoposto.

Con le bottiglie, a casa, è stato fatto tutto quello che si poteva (ripeto: molto meglio che stare fermi sul divano).

Si è aggiunto acqua alle bottiglie, sono state usate bottiglie più grandi, sono state legate insieme più bottiglie…

Ma è palese il limite per quello che poteva essere l’incremento dello stimolo.

È stato una buona alternativa nel breve periodo per mantenere il tono muscolare, ma ora che se ne ha l’opportunità, non ci si può più permettere di perdere tempo, non fornendo al corpo i giusti stimoli per migliorare seduta dopo seduta.

Come non dev’essere troppo blando, ci dovrebbe essere un occhio di riguardo anche per gli stimoli troppo intensi, per non rischiare l’overreach o l’overtraining (concetti che riprenderemo nei prossimi articoli).

Il troppo stroppia. Che sia troppo poco o troppo e basta.

Il consiglio più spassionato è, come sempre, di affidarti ad un professionista, che sia in grado di programmare un protocollo sensato, oltre che scientifico, e soprattutto che vada a monitorare come reagisce il tuo corpo ai vari stimoli a cui è sottoposto.

Che si tratti di salute, di estetica, o di benessere psico-fisico, i tuoi obiettivi devono essere la priorità assoluta, che vanno ben oltre il pensiero di molti, di averti come cliente per il solo benestare del proprio portafogli.

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