Chiunque abbia mai tentato di perdere peso o aumentare la massa muscolare sa cosa si prova a raggiungere un punto di stallo e non vedersi mai come si vorrebbe.
Può capitare di allenarsi come pazzi per guadagnare qualche chilo di muscolo e vedere i risultati svanire dopo qualche mese, o di fare tanti sacrifici per perdere qualche chilo, prima di tornare lentamente al punto di partenza. Tutto ciò è frustrante!
Ci sono esattamente 3 concetti che dovresti sapere sui processi del dimagrimento.
Quanto conta la genetica?
La genetica conta, e non poco!
Iniziamo con il punto che, oltre ad essere uno dei più importanti, è sicuramente quello che tendono a nasconderti maggiormente nelle palestre.
“Stai tranquillo, vedrai che basta allenarsi e dimagrirai” ti dicono.
Ma non ti raccontano mai quanto tempo ti servirà.
Per capire meglio i processi di dimagrimento e ripresa del grasso corporeo, è necessario comprendere due concetti fondamentali:
- Il primo, l’effetto yo-yo, è l’effetto che si ottiene generalmente in seguito a una dieta drastica, che porta prima a dimagrire, poi ad ingrassare accumulando più peso di quanto non se ne sia perso, a causa di abbuffate.
Con l’effetto yo-yo, perdere peso diventa un circolo vizioso non sano che ha un impatto negativo non solo sul corpo ma anche sulla mente, in quanto può creare dei seri livelli di stress psicologico.
- Il secondo concetto è il set point, ovvero la quantità di grasso corporeo che il nostro organismo percepisce come ideale e si stabilizza da bambini.
Nel momento in cui si cerca di modificare questo equilibrio — dimagrendo o ingrassando — il corpo cercherà di compensare e tornare per quanto possibile al set point.Il settling point è invece la quantità di grasso a cui il corpo si adatta nel tempo. Logicamente, se le nostre abitudini sono corrette (dieta sana ed equilibrata, attività fisica costante…) l’organismo si setta ad un settling point più basso rispetto al set point fisiologico.
Tuttavia nel momento in cui questi stimoli esterni cessano, si tende a ritornare in poco tempo al set point originario.
Dunque, mentre per il settling point si può lavorare per migliorarlo, il set point rimarrà sempre quello.
Ecco quanto conta la genetica (e quanto dovrai allenarti in base a questo).
O meglio, più che di genetica si può parlare di “abitudini” che ci vengono trasmesse da bambini.
Una consapevolezza alimentare e un’educazione sportiva possono davvero cambiare il DNA e determinare una più agevole perdita di peso o meno.
Perchè i risultati tardano ad arrivare?
Cercare di cambiare il set point è una guerra persa, ma anche migliorare il settling point non sarà una passeggiata.
Il tempo che ti servirà per arrivare alla tua forma fisica migliore è direttamente proporzionale al tempo che il tuo corpo è stato nella tua condizione attuale.
Mi spiego meglio…
Quando il corpo è in una determinata condizione per molti anni, si crea una sorta di equilibrio (il settling point) a cui si fa fatica a disabituarsi.
Per lui è normale essere così. Devi convincerlo che cambiare sia la cosa migliore — e non è una passeggiata.
Il corpo come i denti.
Per modificare la dentatura occorreranno sì, due anni di apparecchio, ma quando arriverà il momento di togliere tutto e penserai di aver terminato tutta la fastidiosa routine… sarà proprio il momento in cui il dentista ti dirà di continuare a indossare un ulteriore apparecchio contenitivo per indeterminati anni far sì che la tua dentatura non ritorni alla condizione iniziale.
Ci si deve abituare.
La buona notizia è che se ti alleni e mangi equilibrato da 5 anni, anche se cominciassi oggi stesso a stare tutto il giorno sul divano, ti ci vorranno circa altrettanti anni per perdere la tua forma fisica del tutto.
La cattiva notizia è che se sei in sovrappeso da 5 anni, non accadranno i miracoli in pochi mesi.
Ecco dove voglio arrivare.
Prima di tutto, non farti fregare dalle scorciatoie.

C’è chi prova a venderti “allenamenti in 20 minuti”, chi prodotti dimagranti o diete mono alimento (la dieta del limone, del cetriolo, dello zenzero…).
Per avere risultati, specie se a lungo termine, non perdere tempo a cercare qualche escamotage.
Ascolta fino alla fine delle pubblicità in televisione, leggi tutte le etichette dei prodotti dimagranti: “questo te drenante è da abbinare ad una attività fisica adeguata e una corretta alimentazione”.
Sarà mica che sono il movimento e il cibo sano a darti risultati?
Lavora — soprattutto a livello mentale, per trasformare l’attività fisica e la dieta in uno stile di vita. Sostenibile, idealmente, per sempre.
Crea delle abitudini: aggiungi la palestra alla tua morning routine o al dopo lavoro, non stabilirti una dieta fissa e senza sgarri, ma affidati a una nutrizionista che venga incontro alle tue esigenze e al tuo stile di vita.
Do it with passion or not at all.
Mi alleno e mangio bene ma non miglioro. Cosa sbaglio?
“Suo figlio è bravo ma non si applica”
Mia mamma se lo sarà sentita dire almeno 3 volte per ogni colloquio scolastico annuale.
Per molti anni ho creduto fosse la frase preferita dei miei professori.
Poi sono cresciuto e… No niente, lo penso ancora.
Scherzo, sono cresciuto ed ho realizzato che c’era del genio in quelle parole.
Come a scuola, così in palestra: se non ti applichi, puoi essere bravo quanto vuoi, ma non raggiungerai mai l’eccellenza.
Mi ricordo di aver iniziato ad andare in palestra con il mio compagno di banco, Gabriele… Per gli amici, Lele.
Io e Lele avevamo una corporatura molto simile, magrolini tutti e due — abbiamo entrambi iniziato ad allenarci tre volte a settimana, tutti i mesi.
Dopo nemmeno 6 mesi di allenamento, il mio fisico aveva iniziato a cambiare. Avevo preso muscolo e perso massa grassa, ed era evidente a tutti.
Il bicipite di Lele, poverino, era rimasto fermo a circa metà del mio.
Non mi piace fare confronti, ma è importante per capire il concetto.
Cosa è stato a fare la differenza?
“L’essermi applicato” (finalmente).
Lele aveva preferito farsi fare una scheda di allenamento con l’aiuto di un amico del fratello. “Non mi piace avere qualcuno che mi sta con il fiato sul collo ad ogni esercizio” mi aveva detto.
Io invece, consapevole di non avere le conoscenze per allenarmi in solitaria, mi ero affidato ad un personal trainer che mi monitorava ad ogni allenamento e mi cambiava scheda di allenamento ogni circa tre settimane in base a come il mio corpo rispondeva agli esercizi.
Lo ammetto, più passava il tempo e più mi ero “impallinato” per il mondo del fitness.
Mi sono comprato libri sull’argomento e ho iniziato una dieta: ad ogni pasto mi segnavo le calorie di quel che mangiavo e sapevo sempre quanto e cosa introducevo.
La mia fissa per la palestra però si è trasformata in poco tempo in risultati concreti.
E qui oggi posso dirti…
Se la palestra è per te un “vabbè, ci vado perché devo togliere la pancia e far contenta la mia fidanzata”, potrai solamente raggiungere risultati mediocri.
Per avere i risultati veri, in cui porti le foto del “prima e dopo” come un trofeo, la palestra dev’essere una sfida per te stesso. Deve diventare un “ci vado perché ho dei fo****i obiettivi da portare a termine”
Nel momento in cui ti alzerai la mattina per superare i risultati raggiunti il giorno prima, avrai vinto tutto.

Questo small talks vuole darti la giusta motivazione per partire e raggiungere la meta.
Il 67% delle diete e degli allenamenti vengono abbandonati dopo pochi mesi perché non si vedono arrivare i risultati che si vorrebbero.
Perché non si raggiungono?
Perché non è facile.
Ma raggiungerli è possibile?
Decisamente sì. E il segreto per avere vantaggio su tutti quanti è non mollare alla prima difficoltà ma continuare a denti stretti verso l’obiettivo.
Il percorso verso la forma fisica migliore non è facile ma se sei una persona determinata e sai circondarti di persone esperte che sanno quel che fanno — e quel che dovresti fare tu, sei già un passo davanti a tutti.
Quale step del percorso raggiungerai oggi?